L’RSPP professionista aiuta davvero il Datore di Lavoro!

Published On: 12 Novembre 2018|Categories: Sicurezza sul Lavoro|

Tempo di lettura: 3′ 57″

ATTENZIONE, LEGGI FINO IN FONDO PERCHÉ C’È UN AGGIORNAMENTO!

Parliamo di RSPP, ovvero del Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione. All’interno di qualsiasi azienda, si tratta di una figura chiave in tema di Sicurezza sul Lavoro.

Anzitutto, va detto che quello dell’RSPP è un ruolo che può essere svolto soltanto dal titolare – adeguatamente formato (v. quadro riassuntivo qui di seguito) – o da un lavoratore (purché diplomato e supportato da una serie di corsi) oppure da un professionista esterno.

Apparentemente, parlare di Sicurezza sul Lavoro per alberghi, ristoranti e bar può sembrare molto diverso rispetto ad ambiti a più alto rischio come, per esempio, un cantiere edile. Invece, NON è affatto così.

Infatti, dobbiamo sempre ricordarci che quando parliamo di Sicurezza sul Lavoro stiamo comunque parlando della vita delle persone (i tuoi collaboratori): non possono quindi esistere graduatorie di importanza! Le problematiche sono diverse nei diversi ambiti, ma quello trattato dal Dlgs. 81/08 resta sempre un tema delicatissimo e complesso… anche perché le regole da considerare vengono costantemente aggiornate (v. blog dedicato).

Indice:

Cosa fa un RSPP professionista?

Va detto che tutto è cambiato dal 31 maggio 2013 – quindi tutto sommato in tempi recenti – cioè da quando nelle aziende a basso rischio NON è più consentita l’autocertificazione di valutazione dei rischi! Anche in questo senso, il ruolo dell’RSPP professionista si presenta molto utile. Vediamo perché.

Quando un RSPP professionista comincia a svolgere il suo ruolo all’interno di un’azienda, parte anzitutto da un sopralluogo. Prende contatto con la realtà aziendale facendo un bel giro della sede assieme al Datore di Lavoro, per condividere tutti gli aspetti pratici a cominciare da estintori, uscite di sicurezza, ecc… Anche perché, in un luogo di lavoro, NON ci sono cose più e meno importanti: TUTTE le regole vanno rispettate!

Assieme al titolare, l’RSPP professionista valuta le situazioni di rischio presenti in azienda e trova le soluzioni per ridurle al minimo, dando a datore di lavoro e lavoratori le indicazioni su come devono comportarsi e cosa fare.

Ma non si limita a questo. Valuta anche tutte le documentazioni che in azienda devono essere presenti e aiuta il datore di lavoro a comprendere le problematiche del Dlgs. 81/08, fornendogli soluzioni pratiche.

Alla fine, concorda una pianificazione degli interventi, evidenziando le eventuali carenze sulle quali si elabora un programma di attività. Dopo il sopralluogo iniziale, generalmente un paio di volte l’anno, l’RSPP professionista ritorna in azienda per svolgere i sopralluoghi periodici.

In caso di ispezioni, che aiuto mi dà l’RSPP Professionista?

Un RSPP professionista deve, anzitutto, fornire al datore di lavoro tutte le regole per affrontare un controllo con massima serenità, evitando panico e ansia…

Per esempio, affinché un controllo ispettivo fili liscio, il Datore di Lavoro deve sempre avere tutte le carte a posto. DVR, manuale Haccp, attestati, nomine, ecc. devono essere immediatamente disponibili per gli Ispettori e raccolti in un unico contenitore che ovviamente viene tenuto in ordine e aggiornato anche grazie alla collaborazione dello stesso RSPP professionista.

In caso di controllo il titolare può subito chiamare il suo RSPP professionista per ricevere assistenza di persona se la logistica lo consente, oppure al telefono.

In ogni modo, in caso di ispezioni, due sono le possibilità:

1 – l’ente ispettivo verifica che è tutto a posto e quindi tutto finisce lì. Questo è quello che normalmente succede nelle aziende seguite da un RSPP professionista.

2 – l’ente ispettivo trova qualcosa che non va, quindi rilascia un verbale e dà delle prescrizioni. Anche in questo caso il ruolo dell’RSPP professionista è estremamente importante, in quanto si relaziona con i verificatori al posto del datore di lavoro che viene anche assistito in merito agli interventi da effettuare. L’RSPP professionista, infatti, prende direttamente contatto con l’ente ispettivo per valutare cos’è necessario fare per adeguarsi alle prescrizioni. E va detto che spesso, un programma di aggiornamenti bene impostato assieme alla presenza di un RSPP professionista (che parla la “lingua” degli ispettori), viene molto ben considerato da parte dell’ente ispettivo, come dimostrazione di buona volontà del Datore di Lavoro.

Sono Datore di Lavoro e anche RSPP della mia azienda: qual è la formazione obbligatoria?

A proposito di formazione dell’RSPP, qui di seguito la tabella riassuntiva del Corso R.S.P.P. per Datori di Lavoro, in base al D.Lgs. 81/08 art.34. Da notare che dipende tutto dal livello di rischio (basso, medio, alto) della tua Azienda che è determinato dal codice Ateco (v. blog dedicato).

Azienda rischio BASSO.
Durata minima Corso obbligatorio ==> 16 ore
Aggiornamenti: durata corso e periodicità ==> 6 ore ogni 5 anni

Azienda rischio MEDIO.
Durata minima Corso obbligatorio ==> 32 ore
Aggiornamenti: durata corso e periodicità ==> 10 ore ogni 5 anni

Azienda rischio ALTO.
Durata minima Corso obbligatorio ==> 48 ore
Aggiornamenti: durata corso e periodicità ==> 14 ore ogni 5 anni

Come sempre ti auguro Buon Lavoro.

Aloha,

Gianluca Perna

Approfondimento sul ruolo dell’Rspp (sentenza 20/07/18, n. 34311 della Corte di Cassazione)

La pubblicazione della sentenza n. 34311 – 20/07/18, della Corte di Cassazione sez. IV, chiarisce ancora meglio che in passato il valore del ruolo dell’Rspp professionista, quindi esterno all’azienda.

Il Responsabile del Servizio di Protezione e Prevenzione ricopre un ruolo di garanzia, quindi un ruolo fondamentale all’interno del sistema per la Sicurezza sul Lavoro.

Ecco alcuni passaggi fondamentali della sentenza della suprema Corte.

Il Rspp… “pur svolgendo all’interno della struttura aziendale un ruolo non operativo e gestionale ma di consulenza, ha l’obbligo giuridico di adempiere diligentemente all’incarico affidatogli e di collaborare con il datore di lavoro, individuando i rischi connessi all’attività lavorativa e fornendo le opportune indicazioni tecniche per risolverli, con la conseguenza che, in relazione a tale suo compito, può essere chiamato a rispondere, quale garante, degli eventi che si verifichino in conseguenza della violazione dei suoi doveri”.

Si legge anche: … “pur in assenza di una previsione normativa di sanzioni penali a suo specifico carico, può essere ritenuto responsabile, in concorso con il datore di lavoro O ANCHE A TITOLO ESCLUSIVO, del verificarsi di un infortunio ogni qualvolta questo sia oggettivamente riconducibile a una situazione pericolosa che egli avrebbe avuto l’obbligo di conoscere e segnalare (p. es. sul DVR, ndr), dovendosi presumere che alla segnalazione avrebbe fatto seguito l’adozione, da parte del datore di lavoro, delle iniziative idonee a neutralizzare tale situazione”.

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