Forno a microonde: amico o nemico?

Published On: 7 Ottobre 2019|Categories: HACCP|

Oggi parliamo di un elettrodomestico che la maggior parte di noi possiede ma che – ammettiamolo – è spesso visto che un occhio critico ed è al centro di molti dubbi. Ma insomma: il forno a microonde è un amico o un nemico nella cucina del nostro locale? Vediamo assieme utilizzi, pregi ma anche criticità del forno a microonde.

Innanzitutto: come funziona un forno a microonde? Il forno emette per l’appunto microonde, radiazioni a radiofrequenza, che vanno a interagire con l’acqua e i grassi contenuti nel cibo, permettendo così la cottura, oltre che il semplice riscaldamento e lo scongelamento. La peculiarità di queste onde è che agiscono dall’interno verso l”esterno, quindi esattamente il contrario di una cottura classica: con il forno a microonde è il cuore dell’alimento a scaldarsi e cuocere per primo.

Ma queste microonde fanno male? Moltissimi consumatori si pongono questa domanda e la risposta è no, non rappresentano un pericolo per la salute delle persone. La stessa Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, sul proprio sito dice: “non vi è alcuna dimostrazione che l’uso del forno a microonde aumenti il rischio di cancro e ancor meno che il cibo scaldato con questo elettrodomestico possa essere meno nutritivo di quello cotto o riscaldato in altro modo.” Le radiazioni emesse da questi tipi di forno, infatti, sono dotate di bassa quantità di energia, non sufficiente per modificare la struttura subatomica della materia: il cibo, di conseguenza, non viene alterato se sottoposto alle microonde.

Quando conviene utilizzare il microonde? Il forno a microonde garantisce ottime performance soprattutto se utilizzato per la cottura di alimenti freschi. La cottura a microonde è rapida, priva di acqua e avviene senza raggiungere alte temperatura (come spesso avviene, invece, con cotture di tipo tradizionale), cosa che permette agli alimenti di mantenere intatte tutte le proprie proprietà nutritive. Anzi, se prendiamo alimenti come verdure e pesce, è stato dimostrato che la cottura a microonde permette un risultato finale con valori nutrizionali anche migliori rispetto ad altri tipi di cottura.

Quando non bisogna utilizzare il forno a microonde? Esistono dei casi in cui l’utilizzo di questo elettrodomestico è assolutamente sconsigliato, perché risulta potenzialmente pericoloso per la salute delle persone. Come abbiamo visto sopra, le microonde emesse da questo tipo di forni hanno una bassa carica energetica, cosa che le rende sicure ma che, come abbiamo visto, non permette di raggiungere elevate temperature. Se abbiamo pietanze, lavorati e semilavorati conservati in frigo per qualche giorno, non sono più freschi e presenteranno certamente un certo tasso di attività microbica e batterica. Chiaramente, in questo caso, le microonde non ci garantiscono affatto l’eliminazione della coltura batterica, perché le temperature sono troppo basse e avremo quindi bisogno di un tipo di cottura a più alta temperatura e con un’esposizione più prolungata a essa. Questo naturalmente vale anche a casa: non riscaldate mai qualcosa al microonde dopo averlo tenuto in frigo per qualche giorno.

Nel prossimo articolo faremo una breve ma importante panoramica sui cibi che TASSATIVAMENTE non vanno trattati nel forno a microonde.

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