FORNO A MICROONDE PARTE SECONDA: UNA LISTA DI CIBI DA NON CUOCERE O SCALDARE!

Published On: 14 Ottobre 2019|Categories: HACCP|

Nello scorso articolo abbiamo analizzato il forno a microonde, le sue caratteristiche, evidenziando pregi e difetti di questo strumento, diffusissimo nelle case di tutti noi ma elettrodomestico molto utile anche nelle cucine professionali.

Parlando di sicurezza e igiene alimentare, anche il forno a microonde deve essere utilizzato con accortezza, in particolar modo ci sono alcuni alimenti che non devono essere scaldati/cotti con il forno a microonde proprio perché sussiste un potenziale problema di sicurezza per la salute delle persone.

Vediamo quindi una lista di alimenti da NON trattare con il forno a microonde:

  • Funghi. In questo caso il processo da evitare è il riscaldamento. Se non vengono conservati adeguatamente, i funghi tendono a degradarsi molto in fretta, quindi il consiglio generale è quello di scaldare solamente funghi cotti e preparati da meno di 24 ore e conservati rigorosamente in frigo. Le microonde, inoltre, tendono a rovinare la struttura dei funghi, cosa che spesso ha contribuito a situazioni di malessere a livello gastrico. Per la natura del prodotto, a ogni modo, si consiglia sempre di consumare in breve tempo i funghi cotti e cucinati.
  • Patate. Le patate sono un alimento molto sensibile e da trattare con estrema cura per non incorrere in problemi anche gravi. Le patate lasciate raffreddare, sopratutto se a temperatura ambiente, sviluppano una forte carica batterica con la possibilità di stimolare la crescita del pericoloso Clostridium botulinom (il batterio del botulino). Come abbiamo visto nel precedente articolo dedicato al forno a microonde, le onde emesse sono a bassa energia e sviluppano relativamente poco calore, un calore non sufficiente quindi per eliminare i batteri e rendere le patate sicure per il consumo. Divieto quindi tassativo di scaldare al microonde patate preparate in precedenza, sopratutto se conservate fuori dal frigorifero.
  • Riso. Lo stesso discorso appena fatto per le patate può essere applicato anche al riso, un alimento che, lasciato raffreddare dopo la cottura, tende a sviluppare una carica batterica molto importante e pericolosa per le persone a livello gastrico. Se avete quindi necessità di riscaldare un piatto a base di riso, a patto che siano passate meno di 24 ore dalla cottura, avrete bisogno di alte temperature per abbattere la carica batterica; quindi, come nel caso precedente, via libera al forno tradizionale (o eventualmente padella/pentola sul fuoco) e divieto assoluto per le microonde.
  • Pollo. In questo caso parliamo della cottura: il pollo non deve assolutamente essere cotto e cucinato nel forno a microonde. Il motivo? Sempre loro, i batteri. La carne di pollo presenta cariche batteriche molto pericolose (salmonella; campylobacter) che possono essere neutralizzate tramite cottura ad alta temperatura e, come abbiamo ormai imparato, questa non è possibile tramite le microonde, energeticamente deboli.
  • Spinaci e verdure a foglia verde. Qui il discorso è complesso e faremo infatti una precisazione. Spesso si legge che gli spinaci al microonde “fanno male” e si parla poi di nitrati che si formerebbero durante la cottura al microonde. Ma come abbiamo visto, le microonde sono deboli e la cottura è, in realtà, molto più delicata di quella tradizionale. Le sostanze dannose dovrebbero quindi formarsi anche in forno o in padella. La verità è che le questioni sono due: la provenienza dalla verdura (la quantità di nitrati presente negli spinaci o in qualsiasi altra verdura a foglia verde dipende dalla qualità del terreno in cui sono coltivate) che deve sempre essere controllata e la corretta conservazione dell’alimento dopo la cottura.

Nel terzo e ultimo articolo dedicato al forno a microonde parleremo invece di materiali e contenitori adatti o non adatti ad essere utilizzati assieme a questo strumento.

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