Infortunio oltre i 30 giorni del tuo cuoco? Ecco cosa rischi

Published On: 8 Giugno 2022|Categories: Sicurezza sul Lavoro|
infortunio

Se sei convinto che la Sicurezza sul Lavoro sia solo una fastidiosa incombenza che ruba il tuo tempo perché tanto nel tuo ristorante l’infortunio grave o gravissimo non si verifica, allora ti consiglio di leggere questo articolo… scoprirai che stai rischiando molto grosso!

In caso di infortunio grave o gravissimo le autorità di pubblica sicurezza inizieranno le indagini per verificare se l’incidente è stato causato dalla violazione colposa o dolosa delle misure di sicurezza sul luogo di lavoro.

Se questa ipotesi viene confermata il datore di lavoro deve affrontare un processo in sede penale e rischia pesanti conseguenze.

Quando l’infortunio deriva dalla violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, la pena per le lesioni gravi è la reclusione da tre mesi a un anno o la multa da euro 500 a euro 2.000 e la pena per le lesioni gravissime è della reclusione da uno a tre anni.

Quando scatta l’azione penale nei confronti del datore di lavoro?

In caso di infortunio grave o gravissimo l’azione penale è legata alla prognosi:

  • oltre i 30 giorni: attivazione per iniziativa dell’ INAIL, dell’indagine amministrativa della Direzione provinciale del lavoro, il cui verbale viene inviato al Pubblico Ministero;
  • fino a 40 giorni: attivazione dell’azione penale per iniziativa dell’infortunato;
  • oltre i 40 giorni: l’azione penale scatta d’ufficio da parte del Pubblico Ministero.

Quando un infortunio viene definito grave o gravissimo?

Il criterio utilizzato per la categorizzazione dipende dall’entità della lesione.

La lesione è grave quando:

  • Causa una malattia che mette in pericolo la vita della persona (si accerta una malattia o un’incapacità di svolgere le occupazioni quotidiane per un tempo superiore ai quaranta giorni);
  • Produce l’indebolimento permanente di un senso o di un organo.

La lesione è gravissima quando causa:

  • malattia certamente o probabilmente insanabile;
  • perdita di un senso;
  • perdita di un arto, o una mutilazione che renda l’arto inutilizzabile. Ovvero la perdita dell’uso di un organo. O ancora della capacità di procreare, ovvero una permanente e grave difficoltà nel parlare;
  • deformazione o sfregio permanente del viso.

Nello specifico l’articolo 590 del Codice Penale legifera i casi di lesioni personali colpose subite dal lavoratore durante lo svolgimento della sua attività lavorativa. La norma, al secondo comma, prevede espressamente l’applicazione di un’aggravante nel caso in cui la lesione sia conseguenza dell’inadempimento delle norme antinfortunistiche.

Gli infortuni (anche gravissimi purtroppo!) avvengono nelle attività di ristorazione più frequentemente di quanto si immagini! E il rischio di subire conseguenze penali anche gravi è elevato.

Per mettersi al riparo è fondamentale adottare tutte le procedure indicate dalle normative sulla Sicurezza sul Lavoro e farsi seguire da professionisti seri e con esperienza.

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