Il vero incubo della gravidanza: il prezzemolo!

Published On: 4 Marzo 2019|Categories: HACCP|

 

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Se hai un’attività ti sarà di certo capitato di servire una cliente incinta con la paura (legittima) della toxoplasmosi: ci sono parecchie accortezze da adottare sia per la futura mamma, che per un ristoratore. A cominciare dal vero incubo della gravidanza: il prezzemolo!

Indice:

  1. Cos’è la toxoplasmosi, come si contrae e che effetti ha
  2. Sintomi
  3. Consigli per il ristoratore

1. Cos’è la toxoplasmosi, come si contrae e che effetti ha

La toxoplasmosi è una malattia causata dal Toxoplasma gondii, un parassita che può trasmettersi attraverso l’alimentazione con carne infetta, contatto con feci di gatto o con terreno in cui abbia defecato un animale infetto.

E’ un esame che va ripetuto ogni mese: infatti nel caso in cui la toxoplasmosi venga contratta in gravidanza, l’infezione può passare al bambino attraverso la placenta con effetti, anche molto negativi, per la sua salute.

Al momento, purtroppo, non esiste un vaccino: non è quindi possibile garantirne la prevenzione assoluta. Tuttavia ci sono una serie di comportamenti e di buone pratiche che possono ridurre notevolmente il rischio di contrarre questa malattia. Come sempre, quindi, il titolare di un’attività di ristorazione è chiamato a garantire la salute della sua clientela ed è bene che sia il più possibile informato.

2. Sintomi

Spesso l’infezione si presenta senza sintomi evidenti o può manifestarsi con sintomi simili ad un’influenza:

  1. Ingrossamento delle linfoghiandole
  2. Stanchezza
  3. Mal di testa
  4. Mal di gola
  5. “Ossa rotte”
  6. febbre

Per questo motivo, la futura mamma dovrà fare molta attenzione alla propria alimentazione e, il ristoratore, dovrà essere accorto e pronto a modificare o anche sconsigliare qualcosa del suo menù.

3. Consigli per il ristoratore

Come dicevamo, tra le principali fonti di infezione vi è il consumo di carne poco cotta.  Da ristoratore, è quindi necessario che, in questo caso, tu cuocia molto bene la carne, prediligendo tagli più sottili e facendo particolare attenzione soprattutto alle carni acquistate direttamente dal piccolo allevatore. Capita, infatti, che tali carni non siano soggette agli stessi controlli degli animali da allevamento.

Per cibi pronti come hot dog, salsicce e altri prodotti simili a base di carne, è bene riscaldare fino al bollore. Nei casi invece, in cui  il riscaldamento è impossibile (ad esempio di prosciutto crudo, salumi, carpacci e tartare), è consigliato far scegliere alla cliente qualcosa di diverso dal menù.

Stessa questione in caso di piatti con pesce crudo (abbiamo approfondito anche gli altri rischi di questo ingrediente qui …)

Un’altra importante regola è evitare verdura e frutta cruda in quanto potrebbero essere state contaminate dalla terra di orti e giardini in cui animali infetti hanno defecato. Queste possono essere servite solo in caso di accurato lavaggio e disinfezione con prodotti appositi.

Attenzione anche alle piccole disattenzioni: le erbe aromatiche vanno trattate con le stesse accortezze di frutta e verdura: meglio evitare, quindi la spolverata finale a crudo. Il vero incubo della gravidanza… è il prezzemolo! :)

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