Capienza massima per ristoranti e bar: come calcolarla secondo le attuali disposizioni

Published On: 26 Febbraio 2021|Categories: Covid|

La normativa che a oggi definisce la capienza massima di persone ammesse contemporaneamente in un locale è frutto del susseguirsi di molteplici Dpcm e decreti legge emanati dal Governo.

Ci riferiamo nello specifico:

  • al Dpcm del 1° marzo, nel quale si specifica per il settore ristorazione il rispetto della distanza interpersonale di un metro per le sole aree specificate nell’allegato 2 e 3 (art.2 punto h);
  • al Dpcm del 4 marzo: l’allegato 1 riporta l’obbligo di mantenere la distanza minima di 1 metro in tutti i contatti interpersonali;
  • al Dpcm del 8 marzo, nel quale viene esplicitato che è obbligo del gestore far rispettare la distanza interpersonale di 1 metro ai clienti (art 2 punto e);
  • al Dpcm del 11 marzo, nel quale vengono sospese tutte le attività di ristorazione e ha inizio il lockdown ( art 1 punto 2)
  • all’ultimo Dpcm del 14 gennaio 2021, in cui viene rinnovato l’obbligo di rispettare il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro (art 1, punto 2)
  • al decreto legge del 16 maggio (decreto per riaperture), in cui viene riportato che le attività economiche hanno l’obbligo di sottostare ai protocolli emanati da enti governativi (art 1 punto 14).

 

Rispettando il numero massimo di persone in un locale:

  • eviti il rischio d’incorrere in sanzioni
  • adotti le corrette misure per evitare assembramenti
  • dimostri di essere un professionista responsabile, di avere a cura la salute dei tuoi clienti e la salute pubblica.

 

Formula di calcolo

Ipotizziamo che la sala da pranzo del tuo ristorante misuri 100 metri quadrati al netto dell’arredo.

Sappi che nella scelta della disposizione dei tavoli dovrai garantire il rispetto della distanza interpersonale di un metro.

Ma i clienti come li disponi?

Tieni presente che a ogni tavolo possono sedere al massimo 4 persone e che le persone non conviventi devono stare a una distanza minima di 1 metro.

Ciò significa che da seduta a seduta va rispettata una distanza di un metro. Considera anche che non è necessario che il tavolo sia largo 1 metro. Anche se il tavolo è largo 80cm è comunque possibile disporre le sedute in modo tale da assicurare una distanza di 1 metro l’una dall’altra.

Perché almeno a un metro di distanza?

La distanza di un metro è la distanza corretta che permette di evitare la trasmissione di coronavirus tramite droplets e per contatto tra persone.

Droplet (che in inglese significa gocciolina e in questo contesto ci si riferisce alle goccioline di saliva) è il criterio stabilito dalle nuove misure approvate per il contenimento del coronavirus e stabilisce la distanza minima necessaria per impedire che le goccioline di saliva raggiungano altre persone (parlando, starnutendo o tossendo).

 

Ogni locale ha la sua forma… e la sua disposizione!

Da ciò ne deriva che non esiste una disposizione dei tavoli che può essere adottata indistintamente da tutti i ristoranti. Ogni locale ha una planimetria diversa e quindi la disposizione dei tavoli va valutata per ogni singolo esercizio. Infine, ricorda anche che per indicare correttamente la capienza del locale, è necessario calcolare anche il numero massimo di persone che possono sostare contemporaneamente al bancone (ricorda! Un metro distanti una dall’altra e fino all’orario consentito).

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